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Manuale per l'interazione con gli utenti del Web culturale
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2.6 Misurazione dell’audience in InternetPer misurazione dell’audience si intendono tutti i metodi impiegati per calcolare quante persone rientrano in una audience, ovvero un insieme di persone raggiunte da un messaggio (programma televisivo, pubblicità, contenuti multimediali, testi scritti ecc.). In Internet, la misurazione dell’audience viene effettuata per diversi motivi, tra cui:
Finalità principale delle ricerche audiometriche è quindi la quantificazione del pubblico, non solo in termini di quantità, ma anche di caratteristiche socio-demografiche (sesso, età, titolo di studio, area geografica, luogo di fruizione, gusti, comportamenti ecc.). Bisogna comunque tener conto di alcuni aspetti peculiari della rete. Nell’ambito delle comunicazioni di massa, Internet rappresenta una vera e propria rivoluzione: nei media tradizionali la comunicazione era da uno a molti, il Web, invece, è connotato dal concetto di “interattività”. Vi è una relazione in due sensi tra l’utente e il Web, un dialogo comunicativo continuo tra contenuto e navigatore. Inoltre va considerata l’importanza delle interfacce di tutti i nuovi media (Web, messenger, chat, blog ecc.), progettate per visualizzare i contenuti e interagire con essi in diverse modalità. Da un lato, l’utente esprime le proprie intenzioni al mezzo, dall’altro il sistema, tramite l’ausilio delle tecnologie in continua evoluzione, risponde alle azioni dell’utente, in un ciclo continuo. I nuovi media quindi sono in grado di percepire la volontà degli utenti attraverso dispositivi collocati nelle interfacce e proprio questo fa sì che siano in grado di monitorare direttamente i comportamenti in rete degli utenti. Intento di questo capitolo è quello di mappare le tecniche e le metriche utilizzate per le misurazioni della audience nel Web. Con questi metodi di rilevazione sono chiamate ormai a confrontarsi molte figure professionali, tra le quali produttori di contenuti online, professionisti dell’industria informatica, operatori della pubblica amministrazione e dell’e-government, webmaster, responsabili delle strategie commerciali in rete. Queste tecniche si modificano nel corso del tempo, sia in conseguenza dello sviluppo tecnologico, sia in rapporto all’evoluzione e fruizione della rete. Per familiarizzare con queste tematiche, elenchiamo le terminologie correntemente in uso su questi temi, che sono molto ampie e diversificate. La letteratura infatti distingue tra:
L’analisi quantitativa della audience, anche nell’ambito di altri media, fino ad oggi ha visto due approcci:
A partire dagli anni Novanta del Novecento, sfruttando le potenzialità innovative di Internet e del Web, questi due approcci hanno subito delle evoluzioni. La rilevazione automatica dei dati, ovvero la raccolta e l’analisi del traffico online, viene ora genericamente indicata con il temine di web analytics, concetto che ingloba la capacità di registrazione dei server web (logging capabilities), le tecnologie di “etichettatura” dei contenuti digitali (tagging technologies), le possibilità di “annusamento” del traffico in rete (network sniffing), in altre parole un insieme di tecniche che attingono a fonti di dati diverse per misurare, analizzare e utilizzare le informazioni relative alle modalità di fruizione del Web da parte degli utenti. D’altro canto, anche la raccolta di dati tramite indagini audiometriche più tradizionali (metering e interviste/questionari, vedi infra) si è a sua volta evoluta, sfruttando le potenzialità d’interazione via Web. Non si può affermare in via assoluta se un metodo sia migliore di un altro, di volta in volta va verificato quale metodologia utilizzare rispetto alle necessità di recupero delle informazioni e alle risorse disponibili. Uno degli aspetti fondamentali è quello relativo alle modalità di raccolta dei dati:
Naturalmente, l’alto costo delle misurazioni e delle analisi dei dati induce a privilegiare le rilevazioni campionarie rispetto a quelle censuarie. 2.6.1 Rilevazioni censuarie: web analytics Con il termine di web analytics si intende lo studio del comportamento degli utenti della rete. Questo sistema di rilevazione, di tipo censuario, non comporta il coinvolgimento diretto dei soggetti da misurare. Si può effettuare una classificazione di questi sistemi di misurazione in base alle fonti di rilevamento (data souces) dei comportamenti degli utenti sul Web:
Diversi software e servizi di web analytics sono disponibili a pagamento o in open source (per esempio, Google Analytics, Shinystat, AWStats ecc.). 2.6.2 Rilevazioni campionarie o centrate sull’utente Riprendendo una definizione del Comitato tecnico australiano per l’industria di Internet la metodologia di rilevazione centrata sull’utente deriva «dalla registrazione dell’attività di un campione di utenti di Internet che vengono reclutati per essere rappresentativi dell’intero universo degli utenti di Internet». Il comportamento di questi soggetti campione viene, successivamente, proiettato per stimare il comportamento dell’intera popolazione degli utenti di Internet attraverso opportune operazioni di proiezione statistica. Gli elementi fondamentali su cui si basa un sistema di misurazione “centrato sull’utente” sono due: l’individuazione di un campione di utenti Internet, rappresentativi di una totalità, e l’attività vera e propria di monitoraggio dei comportamenti online di questi individui, attraverso un dispositivo elettronico che registra i dati. Il campione selezionato viene generalmente indicato come panel (secondo Wikipedia, il panel è «la ‘quantità’ scelta su criteri rappresentativi, utilizzata per la misura statistica di uno specifico universo. Si tratta solitamente dell’insieme di persone o famiglie incluse in un’indagine campionaria»). La selezione di un campione da una popolazione può essere effettuata secondo modalità diverse, la campionatura deve però riflettere il più possibile la popolazione totale da cui è stata estratta, proprio per poter successivamente estendere le informazioni parziali alla totalità della popolazione indagata. In genere, si tende a privilegiare la selezione di “campioni casuali” o “probabilistici”, che non risentano delle influenze e delle inclinazioni degli analisti. I panel sono quindi dei campioni statistici rappresentativi di un certo ambito, sui quali viene effettuato un certo numero di misurazioni più o meno continuative o distanziate nel tempo. Tali rilevazioni hanno il vantaggio di fornire dati sull’evoluzione nel tempo di determinati fenomeni. Ma come si recluta un panel? In genere, gli istituti di ricerca adottano diverse tecniche, tra cui la ricerca telefonica a digitazione numerica randomica oppure le interviste personali con incontri di selezione in presenza, oppure più recentemente sistemi di reclutamento via posta o Web, anche se questi ultimi rischiano di falsare la natura casuale del reclutamento, sbilanciato verso i soli consumatori della rete. La metodologia di rilevazione centrata sull’utente (tramite panel) è fortemente caldeggiata anche nel corso della progettazione di siti web accessibili a tutte le categorie di utenti, inclusi quelli svantaggiati, ad esempio nella normativa italiana. APPROFONDIMENTO La legge 9 gennaio 2004, n. 4 Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici stabilisce all’art. 11 che, con decreto del Ministro per l’innovazione e le tecnologie vengano indicate: Nel regolamento di attuazione della legge, sono previsti due tipi di verifica:
[In particolare, in merito alla verifica soggettiva], la metodologia di progettazione dei siti Web centrata sull’utente prevede le fasi iterative di:
Questa metodologia si fonda su quattro principali condizioni:
La costituzione del panel è quindi l’elemento centrale della metodologia perché:
Studio sulle linee guida recanti i requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità e le metodologie tecniche per la verifica dell’accessibilità. Legge 4/2004, art. 11, comma 1, lettere a) e b)
L’obiettivo principale delle metriche di audience, nate in ambito pubblicitario e di marketing, è quello di fornire indicatori numerici qualitativi e quantitativi, utili ad analizzare e comprendere l’efficacia e le prestazioni rispetto ai contenuti e ai servizi proposti dalla propria applicazione web. Le audience trasposte in numeri si definiscono ratings. Se nei media tradizionali i sistemi di misurazione sono ormai standardizzati (ad esempio, minuto medio per la TV, quarto d’ora medio per la stampa ecc.), ciò non è altrettanto vero per quanto riguarda Internet e il Web. Vediamo le differenze. Nel caso dei media tradizionali, la relazione intercorrente tra il mezzo (TV, radio, cinema, stampa ecc.) e il pubblico (telespettatori, radioascoltatori, lettori) viene individuata tramite la misurazione dell’“esposizione” (exposure), senza indagare approfonditamente le motivazioni e gli effetti di questa esposizione; nel caso di Internet, a partire dagli anni Novanta, sono state individuate nuove metriche (e-metrics, web-metrics, net-ratings) per indagare e quantificare le relazioni tra utenti e contenuti digitali. Il nuovo medium non è più caratterizzato dalla sola logica “espositiva”, ma diviene uno spazio d’azione “interattivo”. Lo “spettatore” si trasforma in “utente attivo”. In termini concettuali, con “interazione in Internet” si intende l’impiego sul Web di uno spazio di dimensione variabile nel quale collocare dei dati (informativi, promozionali, pubblicitari, multimediali ecc. ) affinché l’utente non si limiti a visualizzarli ma sia spinto a interagire fornendo una forma di risposta. Questa strategia può essere definita “chiamata all’azione” (call to action), nel senso che i contenuti vengono pubblicati in rete invitando l’utente a “fare qualcosa!” e specifcando anche “cosa fare”. Strettamente collegato a questo concetto è anche il cosiddetto “processo a imbuto” (funnel): l’utente è coinvolto in vari processi che lo portano dall’essere semplice visitatore a innescare delle procedure interattive reagendo alle comunicazioni cui è esposto. Questo processo, particolarmente importante nell’ambito dell’e-commerce, consente quindi di verificare in tempo reale l’effetto della comunicazione sul comportamento dei navigatori. Molte sono le forme di interazione: cliccare su un banner, compilare una form o un questionario, effettuare un ordine di acquisto, scaricare delle applicazioni, partecipare a uno strumento di comunità, postare dei file, utilizzare un aggregatore di contenuti ecc.). Nell’ambito delle metriche di esposizione (exposure metrics) questi sono i principali indicatori, ognuno dei quali a sua volta è connesso a metriche più specifiche:
Nell’ambito delle metriche da interazione (interactivity metrics) si può distinguere tra:
Le metriche di “interazione”(interactivity metrics) vengono utilizzate soprattutto nel settore del marketing, ma possono essere importanti anche nell’ambito delle applicazioni web culturali. Gli indicatori più importanti sono:
Naturalmente per una corretta analisi dei risultati, sarà necessario anche tenere conto degli indicatori che analizzano i risultati negativi:
Nell’ambito dell’interazione è importante, conoscere anche altri concetti:
Anche se non analizzati approfonditamente in questo contesto, non vanno poi dimenticati gli indicatori relativi ai costi della comunicazione, ovvero gli investimenti realizzati per generare attenzione (costi per esporre le informazioni) o per generare azione (costi per indurre all’interazione). I server che ospitano le applicazioni web inviano agli utenti contenuti testuali, immagini, file multimediali ecc. Per incrementare il tasso di soddisfazione degli utenti è necessario monitorare e analizzare puntualmente le richieste dei navigatori. In genere, le piattaforme di gestione dei contenuti in rete offrono la possibilità di raccogliere e archiviare i dati relativi alle attività del server web, registrando tutti i processi. Ogni fornitore di soluzioni server include nei propri sistemi delle funzionalità di registrazione delle attività operative (logging capabilities), che hanno lo scopo di collezionare informazioni dettagliate sull’utilizzo del sito da parte degli utenti, analizzate poi da diverse figure professionali, in relazione alle specifiche competenze (tecniche, scientifiche, di ricerca, di marketing). L’interpretazione dei dati del traffico in rete consente di estrarre degli indicatori relativi, per esempio, al numero degli accessi, ai percorsi di navigazione, ai modelli di comportamento, alle configurazioni tecniche dei dispositivi utilizzati per la connessione. Le richieste di pagine web effettuate dagli utenti vengono memorizzate nella forma di file di log (log file) che contengono quindi il risultato delle operazioni di registrazione delle attività svolte da un server web. Data la mole notevole di questa tipologia di file, la loro elaborazione viene in genere effettuata da software specifici chiamati log analyzers. Questi ultimi classificano i log per tipologia, cioè log degli accessi (richieste di pagine giunte al server con memorizzazione di ora e data della richiesta, indirizzi IP del computer che chiede la risorsa, nome della risorsa richiesta dall’utente); log degli errori (registrazione dei malfunzionamenti nelle richieste di risorse); log referenziali (registrazione delle URL da cui proviene l’utente, dei motori di ricerca utilizzati e delle parole chiave digitate); log degli agenti (registrazioni delle informazioni inerenti i browser utilizzati dall’utente). L’analisi dei file di log, di tipo censuario e non campionario, deve però tener conto di ampi margini di approssimazione nei dati raccolti attraverso i server web. I vantaggi di questo tipo di analisi sono molteplici:
Questi invece gli svantaggi più evidenti:
2.6.5 Tutela della riservatezza La misurazione della audience online attiva processi di acquisizione di dati personali degli utenti che navigano in rete. Nel caso di ricerche su campioni di individui intervistati o meterizzati, gli utenti monitorati vengono avvisati preventivamente delle procedure audiometriche in corso e quindi sono consapevoli delle operazioni di raccolta di informazioni che li riguarda; nel caso delle tecniche di web analytics, le rilevazioni sono automatiche e gli individui “misurati” non sono consapevoli dei procedimenti in corso. In ambedue i casi, si dovrebbe tener conto delle norme in materia di diritto alla riservatezza e di tutela dei dati personali in Internet. La Direttiva 2002/58/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 luglio 2002 relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche2 prevede che l’utilizzo di strumenti di raccolta dei dati debba essere reso noto ai soggetti monitorati affinché la raccolta sia trasparente e nello stesso tempo sottolinea che questi strumenti, se legittimamente impiegati sfruttando le potenzialità informatiche delle tecnologie digitali, sono da ritenersi legittimi al fine di migliorare i servizi online destinati agli utenti. Il World Wide Web Consortium (W3C) propone l’utilizzo di una soluzione standardizzata nota come P3P (Platform for Privacy Preferences Project)3, un protocollo che consente ai siti web di dichiarare come intendono utilizzare i dati raccolti presso gli utenti che navigano in rete. Diamond, Fran. Web Traffic Analytics Double Click. Internet Audience Dynamics: Esomar Web Analytics Association. Web Analytics Key Metrics and KPIs, Version 1.0, 2005 Accoto, Cosimo. Misurare le audience in Internet: teorie, tecniche e metriche 2 Per il testo di questa direttiva e di altre norme in materia, si consulti il sito dello European Data Protection Supervisor, <http://www.edps.europa.eu/EDPSWEB/edps/lang/en/pid/17>. |
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